Le saponette sono qualcosa che possiamo utilizzare per la cura della nostra bellezza oppure come dono da fare. Ancora di più lo sono le saponette naturali senza soda caustica. La loro preparazione è meno complicata di quanto si possa erroneamente credere. Vanno comunque tenute conto tutta una serie di precauzioni durante l’utilizzo della soda caustica. Pertanto, massima cautela ed attenzione. Altro aspetto utile e conveniente durante la creazione di sapone naturale è il riciclo dell’olio d’oliva dell’anno precedente, quello che – appunto – non utilizzeremo più a tavola per i nostri pasti.

Facciamo prima un rapido tuffo nel passato, in particolare, di come storicamente sia nato il sapone. Quest’ultimo ha antichissime origini. Si presume che il primo sapone sia comparso già dal 2500 a. C. Noto e celebre il sapone d’Aleppo (Siria); utilizzato dai Babilonesi. Potremmo ritenerlo addirittura l’antenato di tutti i saponi, molto prima del più noto sapone di Marsiglia. Un prodotto artigianale nato dalle mani degli arabi che – durante la realizzazione – erano soliti aggiungere oli essenziali profumati. In seguito, il loro sapone venne diffuso per tutto il Mediterraneo. Originariamente, il sapone di Aleppo prevedeva l’utilizzo di olio di bacche d’alloro a fine cottura. Esteticamente non offriva un aspetto rassicurante: tagliato a mano ed aveva un colore verdone. Inoltre, presentava una superficie rugosa. Nonostante ciò, possedeva proprietà lenitive ed antibatteriche. Infatti era particolarmente utilizzato proprio per l’igiene personale. Particolarmente consigliato per coloro che hanno pelli grasse ma anche come maschera, shampoo antiforfora o addirittura come schiuma da barba.

Le proprietà e qualità del sapone di Aleppo meriterebbero uno spazio molto più ampio di quanto stiamo facendo ora. Ma come promesso, questa guida deve mettervi quanto prima in condizione di realizzare un sapone naturale fatto in casa senza l’uso della soda caustica. Lo spunto mi venne durante un recente viaggio presso Marsiglia dove la produzione (e la vendita) del sapone artigianale è particolarmente diffusa e consolidata. La città è piena di stand dove vendono sapone. Compresi immediatamente la lunga storia millenaria del procedimento per creare il sapone naturale artigianale. Infatti la saponificazione è considerata una vera arte.

Nella produzione del sapone tipicamente commerciale, la soda caustica viene utilizzata per avviare il processo di saponificazione in cui si lega con l’olio. L’alternativa alla soda è la “lisciva” un detergente nato dalla miscelazione di cenere ed acqua. L’utilizzo della cenere non dovrebbe stupirci in quanto veniva utilizzata molto dalle nostre nonne per lavare il bucato!

TUTORIAL DIY

Per creare un sapone naturale fatto in casa senza soda vi occorrono:

  • 5 litri d’acqua
  • 1 kg di cenere (va benissimo anche quella prodotta da un camino o brace)
  • 750 ml di olio di oliva
  • 50 gr di amido
  • Essenze profumate scelte in base alle proprie preferenze
  • Due pentole di ampia grandezza
  • Un secchio
  • Un panno bianco pulito
  • Un termometro

Innanzi tutto bisogna preparare la lisciva che verrà combinata accuratamente con l’acqua e la cenere all’interno di una pentola. Successivamente bisogna bollire il composto per due ore a fuoco lento. In seguito dovremo filtrarla stendendo un panno bianco sopra un secchio. Si quest’ultimo verrà versata la miscela presente nella pentola in modo che le impurità in essa contenuta restino intrappolate nel panno.

Riempiremo la seconda pentola con dell’olio d’oliva in modo da riscaldarlo fino ad una temperatura di 25°-30°C circa. Il termometro ci servirà – appunto – per misurarne la temperatura.

Versiamo poi lentamente la lisciva all’interno della pentola dell’olio che nel frattempo resterà sul fuoco. Terremo circa mezzo litro nel secchio. Giunti a questo punto, aggiungeremo l’amido in modo da avere la lisciva inamidata.

Amalgamiamo ora il composto di olio e lisciva senza amido con estrema cura. Infine, in un secondo momento – continuando a miscelarla – aggiungeremo anche la lisciva inamidata. Qualora desideriate profumare il sapone, durante questo passaggio, aggiungete alcune gocce dell’essenza di vostro gradimento. Terminata la miscelazione ed ottenuto un composto ben amalgamato, versiamo il sapone liquido caldo nel secchio oppure all’interno di apposite formine. Infine, lasciamo il tutto riposare per almeno due settimane. Al termine della stagionatura, in assenza delle formine, potete tagliare il sapone in scaglie oppure a pezzi utilizzando un comune coltello.