La scoperta dell’isola di Terranova va fatta risalire a un esploratore italiano, Giovanni Caboto. Quest’isola si trova nell’Oceano Atlantico, piuttosto a Nord rispetto alle rotte di Colombo, che attraversò l’oceano pochi anni prima di Caboto. Oggi l’isola forma, insieme al Labrador, un’unica provincia all’interno del Canada. Il centro più importante dell’isola, che in totale conta circa 500mila abitanti, è Saint John’s.

La scoperta di Caboto

Alla fine del ‘400 molti navigatori cercarono di seguire l’esempio di Cristoforo Colombo. Il navigatore nel 1492 aveva raggiunto dei nuovi territori cercando la via verso le Indie. Caboto provò a studiare dei nuovi itinerari, attraverso delle rotte più a nord rispetto a quelle conosciute fino a quel momento. Chiese il sostegno dei regnanti spagnoli, ma dopo essere stato rifiutato scelse di affidarsi alla corona d’Inghilterra. Fu infatti il re Enrico VII a fornire a Giovanni Caboto tutti i mezzi per partire.

Nonostante l’intraprendenza di Caboto è possibile che non sia stato il primo a mettere piede in questi territori. Secondo alcune fonti si ipotizza che altri esploratori siano giunti qui diverso tempo prima. I due, che portano il nome di Antonio e Nicolò Zeno, non resero pubblica la scoperta, e per questo ancora oggi è ricordato esclusivamente il nome di Giovanni Caboto.

Al primo sbarco il navigatore pose sul territorio appena scoperto la bandiera inglese, così da riscattarlo in nome del re Enrico VII. Il nome di Terranova proviene invece dall’italiano Terra Nuova, proprio a indicare un territorio inesplorato e su cui nessuno aveva ancora messo piede. La scoperta di Caboto gli valse una proficua rendita.

Nuovi viaggi

Questo non fu l’unico viaggio di esplorazione di Giovanni Caboto. Ormai aveva conquistato la fiducia e la stima del re d’Inghilterra, che gli propose di provare con nuove imprese. L’idea era quella di raggiungere davvero le Indie, puntando a quello che all’epoca era chiamato Cipangu: il Giappone.

Il viaggio ebbe molta meno fortuna del primo. Bisogna considerare che all’epoca molte navi finivano per naufragare a causa delle condizioni avverse del mare. I viaggi oceanici erano ancora una novità, e il tasso di sopravvivenza a ogni traversata non era molto alto. La verità è che di Caboto non se ne seppe più nulla. Possiamo solo fare alcune ipotesi sulla loro sorte.

L’idea più accreditata è che i marinai si siano ammutinati vicino alla Groenlandia, finendo poi per naufragare nell’Oceano. Un’altra idea molto apprezzata è che Caboto in qualche modo sia sopravvissuto, finendo per passare il resto della propria vita da qualche parte nell’America Settentrionale. Questa ipotesi è sostenuta da dei potenziali ritrovamenti degli oggetti di Caboto presso alcune tribù di nativi americani. Purtroppo la scoperta di tali oggetti avvenne secoli fa e oggi non è possibile provarne la veridicità.